L’uomo e la natura

In questa storia ci sono un cacciatore e un Re dei camosci: la loro vita perderebbe senso, se uno dei due non esistesse. L’uno vive nella sfida con l’altro, nella natura. Il peso della farfallaè una prosa complessa, lenta e poetica. Tocca il lettore con una leggerezza che ci porta alla scena in cui una farfalla si appoggia, nell’ultima macro sequenza, sul camoscio protagonista: il Re dei camosci. Sfinito, il cacciatore ha capito che quella sarà la sua ultima battuta di caccia.

La lotta ricorda il Santiago del Vecchio e il maredi Hemingway. Sono opere che i ragazzi potrebbero apprezzare, se accompagnati, introdotti, motivati alla lettura e allo scavo nel testo, nei significati impliciti, nascosti.

Nella stessa puntata passiamo dalla montagna vissuta dal vecchio cacciatore, alla natura abbracciata da un bambino per parlarvi di un best seller che ha venduto milioni di copie, intitolato L’albero. È stato scritto da Shel Silverstein con il titolo originale The living tree, nel lontano 1964, riedito nel 1992 e pubblicato da Salani nel 2000.

Si racconta di un bambino molto affezionato a un melo: lo abbraccia, ne raccoglie le foglie per intrecciare una corona, quasi fosse un alloro, ci gioca, finché, cresciuto, il bimbo si scopre adolescente. L’albero si sentirà gradualmente sempre più solo, perché crescere significa anche staccarsi dall’infanzia, conoscere l’amore, fare esperienze. Basti pensare che l’albero viene ad un certo punto tagliato dal ragazzo per costruirsi una barca che gli servirà per scoprire il mondo. Il tempo passa, così il protagonista invecchia e dell’albero rimane solo il ceppo. Ma la relazione tra l’uomo e il melo non muore: quel ceppo servirà all’ormai anziano a riposarsi.

L’alberodi Shel Silverstein ci narra la vita, il senso di una relazione che si svolge in uno spazio ristretto ma significativo. L’inquadratura non cambia mai. Vediamo sempre quell’angolo, mai ciò che accade attorno. Sembra quasi che il melo sia sfruttato dall’uomo: ma se immaginassimo la vita di questo albero, senza il bambino, non rimarrebbero che foglie secche. Qui, anche le foglie secche diventano un alloro, e il melo ci ricorda la Dafne amata da Apollo.

BIBLIOGRAFIA

ERRI DE LUCA (2015), Il peso della farfalla. Torino: Einaudi.

SHEL SILVERSTEIN (2000), L’albero. Milano: Salani.

ALBERT MÄCHLER (2013), Fix und Flori.  St. Moritz.

SCHEDA

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