Re, regine, castelli

Il protagonista della storia è un Re, il più avaro di tutti gli avari. Ogni volta che nel suo regno qualcuno combina un guaio, il malcapitato viene rinchiuso dal sovrano nella prigione, sostituito, nell’incarico a corte, dal Jolly. Gianni Rodari inventa una storia fatastica utilizzando le carte da gioco e sfruttando la funzione narrativa del Jolly che aiuta, sostituisce e ad un certo punto si oppone al Re, infatti ad un certo punto la prigione è piena di personaggi rinchiusi, in punizione, e il Jolly è stufo di sostituire tutti. Libera allora i prigionieri e, percorrendo una via formata da un arcobaleno, trasporta tutti nel regno dei Jolly, abbandonando il Re alla solitudine.

BIBLIOGRAFIA

GIANNI RODARI (1963), Castello di carte. Milano: Mursia.

GIANNI RODARI (1973), La grammatica della fantasia. Torino: Einaudi.

ITALO CALVINO (1981), La foresta radice labirinto. Milano: Mondadori.

PHILIPPE COOSSENS, THIERRY ROBERRECHT (2008), Il castello di matteo. Clavis editore.

SCHEDA

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